Ragazza di 45 anni, operaia in catena alimentare.

CHE TIPO DI DOLORE E QUANDO?

“Soffro di questo mal di collo diffuso dalla base del cranio fino alle spalle e scapole da circa 1 anno, peggiorato negli ultimi 2 mesi tanto che sono stata costretta a mettermi in malattia. Senza parlare del mal di testa che mi sta facendo impazzire.”
Inizialmente il dolore era soprattutto verso sera e la mattina ma adesso é perenne.
Il dolore é esacerbato dalle posizioni con capo chinato e quindi la paziente non riesce più a lavorare se non assumendo sempre maggiori quantità di farmaci.
Ha già fatto fisioterapia con massaggi e tecar terapia per circa 20 sedute ma senza beneficio.
ESAMI STRUMENTALI: RX,RMN che mostrano rettilinizzazione del rachide cervicale, spondilolistesi di primo grado di C4 su C5 con alcune protusioni discali (C5-C6 e C6-C7) senza evidenti compressioni radicolari o stenosi.
Il neurochirurgo al quale si é rivolta su indicazione del medico curante le aveva prescritto farmaci e fisioterapia perché le ha riferito che in questo momento non sembrerebbe un rachide destinato a chirurgia.

COSA EMERGE DALLA VALUTAZIONE?

I TEST CLINICI per eventuale compressione di una o più radici nervose risultano negativi.
Nessun deficit di forza e sensibilità agli arti superiori e anche i Riflessi osteo-tendinei sono normoevocabili.
ANALISI POSTURALE: accentuazione delle normali curvature del rachide in paziente sottopeso ma buon equilibrio posturale del baricentro corporeo.
MOBILITA’ ARTICOLARE: importante limitazione in flessione cervicale (mento molto distante dallo sterno). Dolore e limitazione anche in estensione (sguardo verso il soffitto).
FORZA: debolezza generalizzata della muscolatura cervicale
CONTROLLO MOTORIO: iperattivazione comparto muscolare anteriore (sternocleidomastoideo e scaleni) bilaterale in rotazione cervicale.
ANALISI PALPATORIA: stato muscolo tensivo generale con presenza di trigger point attivi a carico della muscolatura suboccipitale e del comparto anteriore di SCM e scaleni.

CONCLUSIONI

Il quadro clinico non mostra segni e sintomi riferibili direttamente alle alterazioni viste in RMN mentre mostra una condizione di evidente aumento della rigidità della muscolatura cervicale posteriore con presenza di trigger point muscolari attivi a livello suboccipitale.
Tale condizione può ricreare la sensazione di pesantezza e una cefalea di tipo muscolo tensivo.
La limitazione della mobiltà articolare é inoltre accompagnata da un alterato schema motorio in rotazione e estensione cervicale con inibizione dell’espressione della forza generalizzato a tutta la muscolatura cervicale e periscapolare.

PROTOCOLLO TERAPEUTICO

1)azione sui trigger point individuati tramite un particolare tipo di manipolazione dei tessuti
2)mobilizzazione passiva e attiva assistita per ripristinare la corretta estensione cervicale ed educazione all’esecuzione di una mobilizzazione attiva presso il proprio domicilio
3) esercizio cardio-vascolare con movimenti molto blandi e aspecifici di tutto il corpo anche in autonomia (camminata, circonduzioni delle braccia) accompagnati da della buona musica
4)esercizi di rinforzo muscolare del comparto scapolo omerale e della muscolatura propria del rachide cervicale anche con l’utilizzo di pesi.

FREQUENZA DEI TRATTAMENTI

• 2  a settimana per 3 settimane (riduzione del dolore del 70%)
• 1  a settimana per 2 settimane
• 1  ogni 2 settimane per un mese (in questa fase sono state inseriti i punti 3 e 4 del protocollo terapeutico e la paziente é stata affiancata da un chinesiologo per una corretta esecuzione degli esercizi e la corretta progressione di carico)
• 1 appuntamento dopo un mese dall’ultimo incontro (considerando la pressoché completa risoluzione del problema la paziente é stata inserita in un gruppo di lavoro per il mantenimento di un’attività fisica costante)

La cervicale di questa ragazza dovrà sempre essere monitorata ma ad oggi non soffre di particolari disturbi ed é felice e serena.